Decadimento cognitivo e Demenza Senile

Demenza senile è il termine medico che indica un gruppo di malattie neurodegenerative dell’encefalo, tipiche dell’età avanzata e caratterizzate da una riduzione graduale – e quasi sempre irreversibile – delle facoltà cognitive di una persona.

La demenza senile rientra nella più ampia categoria delle demenze, patologie che possono colpire persone anziane e persone più giovani, e che determinano un progressivo declino delle facoltà cognitive dell’individuo.

Dalle cause ancora poco conosciute, la demenza senile provoca un’ampia varietà di sintomi e segni; inizialmente produce occasionali problemi di personalità, lievi deficit di memoria, linguaggio e ragionamento; ad uno stadio intermedio è responsabile di un peggioramento delle problematiche iniziali, di un declino parziale delle facoltà cognitive; infine, allo stadio avanzato, è motivo di perdita totale delle capacità cognitive, difficoltà di deglutizione, incapacità di riconoscere le persone care.

Al momento attuale, la demenza senile è una condizione incurabile; come supporto per i pazienti, tuttavia, esistono diversi terapie di tipo sintomatico. 

Demenza Senile e Decadimento Cognitivo sono la stessa cosa?

Nonostante determinino manifestazioni molto simili, la demenza senile e il cosiddetto decadimento cognitivo correlato all’età avanzata sono due condizioni mediche differenti.

Il declino cognitivo correlato all’età avanzata – noto anche come deterioramento cognitivo dell’età avanzata – è un normale processo involutivo a cui va incontro il cervello, durante l’invecchiamento, che comporta, tipicamente, una graduale riduzione del volume cerebrale, la perdita di diversi neuroni e un’inefficiente trasmissione dei segnali nervosi.

L’Ossigeno-Ozonoterapia Sistemica è una macroterapia che ha un’azione neuro-protettiva riattivando il microcircolo cerebrale con migliore ossigenazione dei neuroni e della sostanza bianca dell’encefalo e ha un’azione protettiva per le sue proprietà antinfiammatorie per l’arteriosclerosi cerebrale.
E’ stato costantemente osservato, nei pazienti trattati con Ossigeno-Ozonoterapia Sistemica (Autoemoterapia), affetti malattia di Alzheimer e da forme degenerative ad essa correlate, da cerebropatia vascolare multinfartuale, con deterioramento cognitivo precoce, disturbi della memoria a breve e lungo termine, con stati confusionali e depressivi più o meno gravi, un miglioramento delle facoltà cognitive e mnesiche, della coordinazione motoria e della deambulazione e delle condizioni psichiche e neurologiche generali.

Studi sperimentali effettuati con spettroscopia NIRS e Doppler trans cranico hanno evidenziato, nei pazienti affetti da cerebropatia vascolare multinfartuale trattati con Ossigeno-Ozonoterapia sistemica, un aumento della cessione di ossigeno e un’attivazione del metabolismo neuronale a carico dei lobi cerebrali con aumento di flusso sanguigno a livello delle arterie cerebrali.

La vasodilatazione periferica accompagnata da un incremento del metabolismo cerebrale viene sostenuta da un aumento della velocità di flusso sanguigno cerebrale. Queste modificazioni anatomiche e fisiologiche dovute alla migliore ossigenazione del cervello e all’attivazione del metabolimo dei neuroni, da un punto di vista clinico hanno determinato il miglioramento delle condizioni neurologiche dei pazienti.

MIGLIORAMENTO DELL’OSSIGENAZIONE CEREBRALE E CONSEGUENTE MIGLIORAMENTO DEL MICROCIRCOLO CEREBRALE DOPO OZONOTERAPIA
Esami effettuati con NIMO per ossimetria tissutale e immagini tramite PET.

L’interpretazione del test riguarda essenzialmente i seguenti punti:

a) In seguito al trattamento con ossigeno ozonoterapia si nota un aumento significativo della concentrazione di emoglobina ossigenata

b) L’effetto è riscontrabile solo dopo almeno un’ora dall’inizio del trattamento

c) Contemporaneamente l’emoglobina non ossigenata rimane pressoché costante indicando così un aumento dell’ossigenazione cerebrale a parità di consumo di ossigeno

d) Quindi una situazione migliorata nelle funzionalità in quanto viene meglio captato l’ossigeno presente.

Il tutto si traduce in:

  • miglioramento del microcircolo cerebrale
  • aumento dell’attenzione
  • miglioramento delle attività cognitive e della memoria
  • diminuzione della spasticità neuromuscolare

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